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I quattro concerti della rassegna 'Le Figlie dell'armonia' sono il frutto di una ricerca di Paolo Cattelan, musicologo e presidente degli 'Amici della Musica di Venezia', nell'intento di recuperare e valorizzare la produzione musicale degli Ospedali veneziani.
Siamo nella seconda metà del settecento: le voci femminili stavano conoscendo una straordinaria fioritura in un ambito musicale dominato fino ad allora dai castrati, richiestissimi, ma costosisimi. Il fenomeno del canto femminile esplode proprio a Venezia tra le 'figlie del choro', cioè orfane ospitate negli istituti assistenziali del tempo, quali l'Ospedaletto e i Mendicanti, che, essendo più rapide nell'apprendimento e nel possesso naturale della propria voce, vantano una formazione musicale più economica.
A Venezia i più importanti compositori italiani sono coinvolti nella produzione musicale degli Ospedali: non solo artisti veneziani come Ferdinando Bertoni, ma anche maestri di scuola napoletana come Tommaso Traetta, Antonio Sacchini e Domenico Cimarosa. A Venezia, perciò, passa tutta l'evoluzione della musica vocale italiana, dal tardo barocco fino alla soglia di Rossini, ponendo così le basi stilistiche e tecniche del Belcanto italiano.

In questo studio Paolo Cattelan si è imbattuto in un'aria scritta nel 1780 da Domenico Cimarosa per voce di soprano accompagnata da angelico e altri strumenti. L'angelico era un'armonica dal timbro celestiale composta da una serie di bicchieri di varie dimensioni, ciascuno intonato grazie a un diverso grado di riempimento d'acqua. Inevitabilmente la ricerca si è estesa alla letteratura dei Musical Glasses che affascinarono persino Mozart e che sono al centro del programma del concerto del 29 giugno.