La riscoperta di Giovanni Sgambati: con Amadeus in edicola a marzo 2015

“Una Sinfonia bella, godibile, complessa ma con un’orchestrazione leggera. In fondo, proprio come era lui: tedesco nell’animo, ma con una voglia di italianità. Scriveva melodie che sono quasi stornelli. Così il direttore d’orchestra e musicologo Francesco Attardi, siciliano e milanese d’adozione, parla della Seconda sinfonia di Giovanni Sgambati, il brano che ha ricostruito per le Edizioni Suvini Zerboni (2014) e ora propone nel CD Amadeus di questo mese, insieme al Concerto per pianoforte. Come spiega lo stesso Attardi in una interessante intervista pubblicata da Amadeus, la figura di Sgambati è rivoluzionaria perché nell’Italia del secondo Ottocento scrivere sinfonie significava trascendere il melodramma. E Sgambati, pur non essendo il solo a scrivere sinfonie nell’Italia di allora, ebbe come riferimento il romanticismo di Franz Liszt e non il teatro musicale. Tutto mentre Giuseppe Verdi affermava che l’arte nostra non è l’istromentale. E infatti Liszt lo considerò quasi come un figlio. In pochi anni gli insegna tutto: prima a comporre, poi a guidare un’orchestra. Ed è grazie alla spinta di Liszt che Sgambati dirige per la prima volta a Roma le Sinfonie di Beethoven nel 1867, quando ancora non si conoscevano. Inoltre Richard Wagner lo raccomanda a uno degli editori pià potenti dell’epoca, il tedesco Schott (puntualizzando che a Roma era sprecato). E la stima gli giunge anche da Edvard Grieg e Henrik Ibsen (i due norvegesi si conobbero proprio a casa sua), oltre che dal giovane Richard Strauss e da Gabriele D’Annunzio. Un vero cenacolo artistico, quello di casa Sgambati, che divenne una figura centrale nel panorama tardoromantico italiano. La musica di Sgambati è proposta in una registrazione dal vivo con l'Orchestra Verdi all'Auditorium di Milano ed è impreziosita da una delle pianiste più interessanti e vivaci del panorama contemporaneo come la croata Martina Filjak.

Alfonso Baschiera e Marco Nicolè sono i chitarristi protagonisti delle Opere per due chitarre di Ferdinando Carulli. Entrambi nati a Venezia e cresciuti musicalmente al conservatorio Benedetto Marcello, coltivano da sempre la passione per la chitarra che li ha guidati nello studio degli strumenti originali e nella valorizzazione di autori in parte inesplorati come lo stesso Carulli. Il CD è scaricabile in formato wav o mp3 dal sito di Amadeus mediante un codice pubblicato nella rivista.

In questo numero

CD in allegato:
Giovanni Sgambati (1841-1914)
Sinfonia in mi bemolle No.2
Concerto per pianoforte e orchestra Op.15
Interprete: Martina Filjak, pianoforte - Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano - Francesco Attardi, direttore

CD in download digitale:
Ferdinando Carulli (1770-1841)
Opere per due chitarre
Interpreti: Alfonso Boschiera, Marco Nicolè, chitarre

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E, in più:
La rubrica dei lettori, quattro/quarti, appunti e calendari di concerti e spettacoli, opera, danza, jazz, libri, hi-tech, recensioni di cd e video