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I suoni di Ghiselin Danckerts e Mozart: in edicola a maggio 2015 con Amadeus

Ghiselin Danckerts, compositore pressoché sconosciuto al grande pubblico, ma non alla storia della musica, nacque nel primo decennio del Cinquecento a Tholen, una piccola città della Zelanda. E’ probabile che Danckerts abbia ricevuto una preparazione musicale nella vicina cittadina di Bergen Op Zoom, in cui, nell’ultimo ventennio del Quattrocento, aveva lavorato a più riprese il celebre compositore Jacob Obrecht. Grazie ad essa, come pure agli ordini minori, ricevuti nella diocesi di Liegi, il musicista olandese potè lasciare la terra d’origine per venire in Italia, precisamente a Napoli, dove si fece conoscere come musicista, dando alle stampe due singolari canoni ‘rompicapo’, Ave Maris Stella e Crucem Sanctam Subiit, il primo in forma di scacchiera, il secondo in forma di croce. A questi seguì, nel gennaio 1538, la stampa del mottetto a sei voci Tua Es Potentia che, come i due precedenti canoni, presentava un artificio visivo nel canto fermo, consistente in sei note disposte come i sei gigli dello stemma di papa Paolo III Farnese, allora regnante. Grazie ai rapporti con la famiglia Carafa, che annoverava ben due cardinali tra i suoi membri, il musicista olandese si trasferì a Roma , inserendosi nell’ambiente della curia papale. Qui vivrà fino alla morte avvenuta nel 1567. Danckerts arriva a Roma negli anni in cui la città, traumatizzata dal sacco dei lanzichenecchi, sta rinascendo grazie all’avvio o alla ripresa di imprese artistiche e architettoniche di straordinario rilievo. Ma il papa Farnese intraprese anche un piano di riforma degli uffici della curia romana, propedeutico a un più ampio progetto di riforma della Chiesa. La riforma dei vari organismi della curia toccò anche il collegio dei cantori pontifici, più noto come cappella pontificia, che raggiunse proprio in quest’epoca l’apogeo della sua storia plurisecolare. Nel suo organico figuravano cantori di diverse nazioni - francesi, fiamminghi, spagnoli, italiani -, che conferivano all’istituzione un carattere decisamente internazionale. Ne facevano parte anche esperti compositori come Costanzo Festa, Jacques Arcadelt, Cristóbal De Morales, Domenico Ferrabosco, Giovanni Pierluigi da Palestrina, considerati ancor oggi tra i più rappresentativi della musica del Cinquecento, sia sacra sia profana. Essendo insigniti i cantori pontifici anche di esclusive funzioni giuridico-amministrative, Danckerts si trovò a dirimere una contesa tra due musicisti, l’italiano Nicola Vicentino e il portoghese Vicente Lusitano, a proposito di una particolare interpretazione degli antichi generi musicali, di fatto contrastando le tesi più 'progressiste' del musicista italiano e per questo guadagnandosi la fama di 'fiammingo Conservatore'. In realtà Danckerts va considerato come un prezioso testimone del suo tempo nonché valente compositore, la cui maestria è dimostrata, tra l’altro, dal suono letteralmente in-audito delle musiche che si potranno ascoltare nel cd allegato a questo numero di Amadeus.

L'esecuzione della musica di Ghiselin Danckerts è affidata all'Ensemble Cantar Lontano, diretta dal M° Marco Mencoboni che con il suo complesso vocale da oltre vent'anni ha recuperato l’antica prassi esecutiva cinque-secentesca. Frutto di questa esperienza è il progetto 'E lucevan le stelle', nella quale confluiscono l’omonima etichetta discografica - di cui abbiamo spesso proposto alcune produzioni nella programmazione di Venice Classic Radio - , i corsi di perfezionamento, il festival Cantar Lontano, l’Ensemble omonima e una progettualità 'temeraria', foriera di iniziative come l'incisione della Missa de Beata Virgine del compositore Ghiselin Danckerts. Il prezioso disco è frutto di un laborioso lavoro decennale di indagine musicologica ed è contenuto nel CD in allegato alla Rivista Amadeus del mese di maggio.

Uno dei capolavori di Wolfgang Amadeus Mozart è la Serenata 'Gran Partita' KV361, impreziosita dall'esecuzione de I Fiati di Parma, ensemble nata sotto la direzione del M° Claudio Paradiso sul modello delle Harmonien di fine '700, cioè orchestre di soli strumenti a fiato alle dipendenze di corti ricche e potenti come quella degli Esterházy. I Fiati di Parma sono l'unica Harmonie in Italia e la loro intepretazione della 'Gran Partita' promette di essere molto scintillante. Per scoprirlo, basta scaricare il file .wav o .mp3 dal sito di Amadeus grazie a un semplice codice presente nella rivista!

In questo numero

CD in allegato:
Ghiselin Danckerts (1510 - 1567)
'Missa de Beata Virgine'
Interpreti: Ensemble Cantar Lontano - Marco Mencoboni, direttore

CD in download digitale:
Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)
Serenata 'Gran Partita' in si bemolle Maggiore KV361
Interpreti: I Fiati di Parma - Claudio Paradiso, direttore

Articoli:
Ghiselin Danckerts: gigli e rompicapi
Un musicista fiammingo nel 1530 approda nella Roma cosmopolita di papa Paolo III Farnese, diviene cantore della Cappella pontificia e arbitra una disputa liturgica... Alla scoperta di un compositore e di un suono 'inauditi'
di: Arnaldo Morelli

Marco Mencoboni: cantando lontano
Col suo ensemble vocale propone musiche del '500 e del ’600 in luoghi e modi suggestivi e impensati. Incontro con il protagonista del nostro cd, "specie rara" di direttore, rigoroso ma audace fino alla temerarietà
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E, in più:
La rubrica dei lettori, quattro/quarti, appunti e calendari di concerti e spettacoli, opera, danza, jazz, libri, hi-tech, recensioni di cd e video

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