Il 15 e il 16 luglio, alle ore 21.30, al Teatro degli Avvaloranti di Città della Pieve, sarà inaugurata la prima espressione di un vasto progetto teatrale di Marco Filiberti spalmato in cinque anni e finalizzato alla messa in scena del romanzo À la recherche du temps perdu di Marcel Proust. Questo progetto artistico costituisce il primo tentativo di portare l’intera Recherche in teatro, con la convinzione che debba imporsi innanzitutto l’architettura della grande cattedrale proustiana e la visione escatologica che la sostiene. La visione registica di Marco Filiberti è in grado di connettere diverse discipline artistiche e la musica va a costituire una vera e propria metadrammaturgia perfettamente connessa con l’impianto complessivo del lavoro. Un comitato scientifico composto da prestigiose figure accademiche seguirà il lungo percorso creativo. Le performance e gli Accadimenti teatrali saranno inverati dagli attori della Compagnia degli Eterni Stranieri, formati e diretti dallo stesso Filiberti e sui quali un ampio corredo critico elogia da anni la straordinaria specificità tecnica e poetica nonché gli eccezionali risultati artistici ottenuti sia in teatro che nel cinema. Il primo passo di questa parabola artistica consiste in alcuni studi preparatori, denominati Cahiers d’Écriture. Il primo Cahier 'sulla gelosia, o dell’illusione del possesso di un altro essere umano' si sviluppa in un crescendo vorticoso intorno all’ossessione inquisitoria dell’amante nei confronti dell’oggetto amato. Il secondo Cahier 'On dit qu’un prompt départ' verte invece sull’antagonismo tra le due vedettes del teatro dell’epoca, Berma e Rachel: la prima, esemplificazione vivente di un’arte classica, archetipica e universale, è per Proust una incontrovertibile manifestazione di verità; l’altra, sperimentatrice spregiudicata nella vita e sulla scena, è emblema di un’arte effimera, legata alle mode e ai gusti del pubblico.