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La Fenice svela la Stagione 2025–2026: lirica, sinfonica, danza e grandi ritorni

Nicola Colabianchi, Sovrintendente del Teatro La Fenice di Venezia, affiancato dal Direttore Generale Andrea Erri, dal Responsabile delle Attività di Danza Franco Bolletta e dal Consigliere Giorgia Pea della Città di Venezia, ha presentato la nuova Stagione 2025–2026, rinnovando l'impegno del Teatro verso una programmazione di altissima qualità, capace di coniugare repertorio, novità e valorizzazione dei talenti. 

La Stagione Lirica

La nuova stagione lirica 2025-2026 del Teatro La Fenice si apre con La clemenza di Tito di Mozart (20-30 novembre 2025), in un nuovo allestimento firmato da Paul Curran e diretto da Ivor Bolton, con un cast d'eccezione tra cui Daniel Behle e Cecilia Molinari. A seguire, due titoli verdiani scritti per Venezia: Simon Boccanegra, diretto da Renato Palumbo con la regia di Luca Micheletti (23 gennaio - 14 febbraio 2026), e La traviata nel celebre allestimento di Robert Carsen (8 -1 7 febbraio 2026), ormai simbolo della Fenice post-incendio.

Sul fronte vivaldiano, debutta Ottone in Villa (20 - 29 marzo 2026) in un nuovo allestimento curato da Giovanni Di Cicco, con la direzione di Diego Fasolis. Sempre nella direzione della riscoperta, va segnalato Enrico di Borgogna di Donizetti (12-20 giugno 2026), prima opera rappresentata del compositore, affidata alla direzione di Corrado Rovaris e alla regia di Silvia Paoli.

Ritorna Lohengrin di Wagner (12 - 26 aprile 2026), in una nuova produzione firmata da Damiano Michieletto, in collaborazione con l'Opera di Roma e il Palau de les Arts di Valencia con Markus Stenz sul podio. Verrà riproposta anche Carmen di Bizet (24 maggio - 1 giugno 2026) nell'allestimento visionario di Calixto Bieito, coprodotto con il Liceu di Barcellona e altri grandi teatri italiani.

Per la prima volta in Italia, Venere e Adone di Salvatore Sciarrino (26 giu - 1 lug 2026) diretto da Kent Nagano e con la regia originale di Georges Delnon. Chiuderà la stagione un dittico novecentesco al Teatro Goldoni (9 - 14 ott 2026): The Telephone di Menotti e Trouble in Tahiti di Bernstein, diretti da Francesco Lanzillotta con la regia di Gianmaria Aliverta.

Tra i titoli più amati, torneranno L’elisir d’amore (26 ago - 1 set 2026) nell'allestimento di Bepi Morassi e Pagliacci di Leoncavallo (18 - 26 set 2026) in un nuovo allestimento con Gregory Kunde e Selene Zanetti, frutto della collaborazione con l'Accademia di Belle Arti di Venezia.

La Stagione 2025–2026 della Fenice dedica come sempre ampio spazio alla programmazione Education, pensata per il pubblico delle scuole, dei giovani e delle famiglie. In prima assoluta debutterà Piccolo orso e la montagna di ghiaccio (15, 16, 17, 18 aprile 2026), nuova opera di Giovanni Sollima su libretto di Giancarlo De Cataldo e la regia di Lorenzo Ponte. La partitura celebra la Giornata mondiale dei ghiacciai e l’Anno internazionale per la loro conservazione.

Giungerà inoltre a Venezia Il piccolo principe di Pierangelo Valtinoni, su libretto di Paolo Madron, ispirato al celebre racconto di Saint-Exupéry e nato da una commissione del Teatro alla Scala. L’allestimento, in collaborazione con il Conservatorio Benedetto Marcello, sarà diretto da Luisa Russo con regia di Emanuele Gamba e andrà in scena il 15, 16, 17, 18 aprile 2026 al Teatro Malibran.

La Stagione Sinfonica

La Stagione Sinfonica 2025–2026 si aprirà il 28 novembre con Ivor Bolton e un programma dedicato a Brahms. Tra i debutti spiccano Kazuki Yamada, con musiche di Takemitsu, Rachmaninov e Saint-Saëns (solista Ettore Pagano) e Vincenzo Milletarì con Skrjabin, Martucci e Rimskij-Korsakov. Atteso anche Constantinos Carydis con un programma originale da Guiraud a Berlioz e Michael Hofstetter con pagine sacre di Vivaldi, Lotti e Pergolesi.

Torneranno anche direttori di spicco come Markus Stenz (Rebel, Haydn, Schumann), Alpesh Chauhan (Smetana, Kodály, Sibelius) e John Axelrod con un programma novecentesco dedicato a Daugherty, Copland e Ives. Atteso il ritorno di Ton Koopman con tre pagine mozartiane.

Completano la stagione due orchestre ospiti: la Kremerata Baltica con Gidon Kremer e l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, diretta da Riccardo Muti. Confermati anche il Concerto di Natale nella Basilica di San Marco con la Cappella Marciana diretta da Marco Gemmani, il Concerto di Capodanno con Michele Mariotti e il soprano Rosa Feola con il tenore Jonathan Tetelman e l’evento estivo in Piazza San Marco.

La Danza

Gli spettacoli di danza saranno quattro: Lo Schiaccianoci di Pëtr Il’ič Čajkovskij sarà proposto in una nuova versione realizzata dal coreografo canadese Wayne Eagling in collaborazione con Tamás Solymosi, interpretata da étoiles, primi ballerini, solisti e corpo di ballo dell’Opera Nazionale di Budapest. La Martha Graham Dance Company giungerà a Venezia per celebrare i cento anni della fondazione della compagnia. Infine due eventi toccheranno l’atroce attualità della guerra: si esibirà infatti l’Hamburger Kammerballett, compagnia di danza composta da ballerini professionisti nata nel 2022 con l’obiettivo di sostenere i danzatori ucraini rifugiati in Germania; e poi andrà in scena Dear Son, una creazione di Sasha Riva e Simone Repele, ritratto coreografico di una famiglia scossa dalla perdita di un figlio partito per la guerra.

Un Grande Evento: il ritorno di Riccardo Muti

Il Maestro Riccardo Muti tornerà sul podio della Fenice per un concerto straordinario il 7 ottobre 2025, alla guida dell’Orchestra della Fenice e del Coro del Maggio Musicale Fiorentino, con musiche di Verdi e Mozart. Un legame speciale unisce Riccardo Muti alla Fenice: dal debutto nel 1970 con il Magnificat di Bach e l’oratorio Cristo al Monte Oliveto di Beethoven, fino al celebre concerto che segnò la riapertura del teatro nel 2003, il Maestro ha regalato alla Fenice mezzo secolo di straordinarie interpretazioni..

I risultati

Il Direttore Generale Andrea Erri ha confermato anche quest'anno i risultati positivi del Teatro, specificando che ogni euro investito genera un ritorno triplo sul territorio. L’impatto economico del Teatro La Fenice sul territorio si articola in diverse forme, che contribuiscono in modo significativo all’economia locale. Innanzitutto, c’è l’impatto diretto, generato dai pagamenti che il Teatro effettua ai propri fornitori, in gran parte veneti, con una ricaduta immediata sulle imprese del territorio. A questo si somma l’impatto indiretto, legato all’indotto creato dai fornitori stessi per sostenere la produzione dei servizi richiesti dalla Fenice, includendo sia i costi industriali che quelli occupazionali. C’è poi un impatto indotto, che riguarda la spesa dei lavoratori – sia del Teatro che delle aziende fornitrici – che alimenta ulteriormente l’economia regionale. Un ruolo importante è svolto anche dall’impatto fiscale, ovvero le imposte versate dalla Fondazione e dai suoi partner, come IRPEF, IRES e IRAP. Infine, la presenza del pubblico genera un impatto significativo sulla domanda locale, grazie alla spesa degli spettatori in hotel, ristoranti e trasporti, soprattutto considerando che si tratta per lo più di visitatori con un livello di reddito medio-alto.

Il programma completo è disponibile sul sito ufficiale del Teatro La Fenice: teatrolafenice.it.

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Bollino VERDE

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