Musica Strumentale a Cremona al tempo di Stradivari

Antonio Stradivari è universalmente considerato il più grande liutaio di tutti i tempi. I suoi strumenti, sopravvissuti fino ai giorni nostri sono circa seicento, tra violini, viole e violoncelli. La maggior parte di essi sono tuttora suonati, ricercati e considerati come il "non plus ultra" dai più famosi ed acclamati solisti, nonché da collezionisti e perfino da gallerie e musei d'arte. 

Perchè Antonio Stradivari è così importante e famoso? Sicuramente fu il liutaio che seppe unire i migliori risultati acustici alla più grande perfezione ed eleganza nella lavorazione. Lo strumento che usciva dalla sua bottega in piazza S. Domenico a Cremona, era abbastanza diverso da quello moderno (comunemente usato dal 1830 in poi). Differiva in alcuni importanti particolari come il manico, che era più corto, la corda vibrante di conseguenza più breve, la catena o barra all'interno della cassa, leggermente differente, il ponticello di diverso disegno e di minor altezza. Tutto ciò conferiva allo strumento un particolare suono, pronto e vellutato, sicuramente seducente e di enorme fascino, ma senza la potenza e il vigore dello strumento moderno, concepito appositamente per farsi udire nei teatri e nelle sale da concerto.

La presente realizzazione discografica vuole fare luce sull'ambiente musicale cremonese tra il XVII e il XVIII secolo, concentrandosi sugli autori di musica per violino contemporanei al maestro; il tutto con criteri filologici, utilizzando strumenti originali e seguendo le modalità della prassi esecutiva barocca. Questi musicisti, poco conosciuti dal pubblico di oggi, ma nella Cremona di allora assai noti e stimati, furono probabilmente protagonisti di concreti scambi di idee e consigli con i grandi liutai di allora. Come avviene ancor oggi nelle moderne botteghe di liuteria, lo scambio di idee e di consigli fra musicisti e liutai, è alla base della crescita professionale di entrambi.
(da una presentazione di Marcello Villa)

Il CD contiene tre Sonate Concertate per Chiesa e Camera di Tarquinio Merula (1595-1665), un'Aria di Anonimo del XVII secolo, due Balletti di Carlo Piazzi (1645-1709), due Sonate e un Preludio di Gasparo Visconti (1683-1731), due Sonate di Andrea Zani (1686-1757) e, per finire, una Sonata di Carlo Zuccari (1704-1792).
L'esecuzione è affidata al violinista Andrea Rognoni accompagnato dall'Ensemble L'Aura Soave di Cremona. La ripresa audio è particolarmente curata grazie all'utilizzo di due famosi microfoni Neumann U47 e KM145.