Nel 1830, poco prima di scrivere i tre quartetti Op.54, 55 e 56, George Onslow aveva già composto un vasto repertorio di musica da camera, formato da quindici quintetti per archi e da nove trii per pianoforte. Per la sua abbondanza, quest'opera è paragonabile a quella di un compositore classico come Haydn o Mozart, ma per il suo stile è molto vicina a quella di un musicista pre-romantico. Seppur considerato in tutta Europa come uno dei più importanti compositori di musica strumentale, Onslow incontrò un periodo di difficoltà quando l'ensemble di Pierre Baillot eseguì per la prima volta a Parigi nel 1828 i Quartetti per archi di Beethoven Op.131 e 135. Questa musica inaudita suscitò nel pubblico reazioni contrapposte, dalla passione di poche persone al rifiuto della maggioranza. Su Onslow ebbe un forte impatto. Subito affascinato e sconcertato, respinse queste opere come 'stravaganti' e potenzialmente in grado di minare la ragion d'essere della sua opera. Colpito nel suo orgoglio e nella sua anima di artista, dopo un periodo in cui sembrava aver perso interesse per il quartetto d'archi, si mise a nuovamente a scrivere musica con un linguaggio totalmente rinnovato. Questo ritorno alla composizione di opere da camera avvenne dopo aver compiuto il suo quarantaseiesimo compleanno. Compose a un ritmo mai raggiunto prima: tra il 1830 e il 1834, pubblicò le sue Opere 39-56 (diciannove quartetti e quintetti, senza dimenticare due sinfonie), che formano un corpo fondamentale nella storia della musica francese della prima metà del XIX secolo.
Questo periodo di intensa produttività gli procurò alcuni momenti di eccezionale ispirazione. La scoperta degli ultimi quartetti di Beethoven lo aveva turbato a tal punto da indurlo a un profondo processo di riflessione e revisione della sua arte. Il risultato si può osservare, in particolare, nell'abbandono delle ripetizioni testuali alle quali era abituato, uno sforzo costante di rinnovamento delle sue forme e un aumento della drammatizzazione unito alla preoccupazione per la coesione formale.
Tutte e tre le opere sono dedicate a strumentisti: l'Op.54 per un certo Gosselin (probabilmente il violinista menzionato come membro del Musical Athenée di cui Onslow fu presidente per un certo periodo), l'Op.55 a Philémon de Cuvillon, un compositore minore, ma primo violino della Société des Concerts du Conservatoire e, infine, l'Op.56 al grande violoncellista Alexandre Chevillard, uno dei interpreti più importanti di musica da camera del suo tempo.
(da una presentazione di Viviane Niaux)
In onda su Venice Classic Radio
G. Onslow (1784-1853)
Quartetto per archi in mi bemolle Maggiore No.28 Op.54
Movimenti: I. Introduzione: Adagio, Allegro moderato - II. 'Preghiera': Andante con variazioni - III. Scherzo: Allegro - IV. Finale: Allegro non troppo
In onda: Venerdì 29 Marzo 2013 - Ore 20:35
Quartetto per archi in re minore No.29 Op.55
Movimenti: I. Allegro - II. Scherzo: Presto - III. Adagio cantabile - IV. Finale: Allegro vivace
In onda: Venerdì 5 Aprile 2013 - Ore 20:30
Quartetto per archi in mi do minore No.30 Op.56
Movimenti: I. Allegro maestoso ed espressivo - II. Minuetto: Moderato - III. Adagio cantabile e sostenuto - IV. Finale: Vivace
In onda: Venerdì 12 Aprile 2013 - Ore 20:35
Interpreti: Quartetto Diotima (Yun-Peng Zhao, Naaman Sluchin, violino - Franck Chevalier, viola - Pierre Morlet, violoncello)
CD: Onslow: String quartets Op.54, 55 & 56
Editore: Naïve