Quando scrisse le due Sonate per clarinetto e pianoforte Op.120, nell'estate del 1894, Johannes Brahms (1833-1897) aveva appena raggiunto la soglia dei sessant'anni. Malgrado fosse tutt'altro che vecchio, Brahms era in pensione già da sette anni. La sua carriera musicale pubblica si era conclusa infatti nel 1887 con il Doppio Concerto per violino e violoncello, scritto come una metafora del loro lungo percorso per sé e per il grande amico della gioventù Joseph Joachim. Dopo quest'ultimo lavoro Brahms non aveva smesso di scrivere musica, ma i suoi orizzonti spirituali erano del tutto cambiati. Il guerriero aveva pensato che fosse arrivato il tempo di deporre le armi, sebbene nemmeno un uomo affetto da manie senili come lui poteva sentirsi davvero vecchio a cinquant'anni. L'elenco dei capolavori di musica da camera scritti negli anni Novanta è la dimostrazione più eloquente del carattere elusivo di questo ritiro dal mondo.
Nacquero in successione il Trio, il Quintetto in si minore Op.115 e le due Sonate per clarinetto Op.120. Brahms tuttavia trascrisse pochi mesi dopo per viola la parte perl clarinetto delle Sonate, mettendo dunque sullo stesso piano due strumenti molto simili per carattere espressivo e tessitura di voce. I due lavori rivelano una visione moderna della forma musicale, malgrado l'aspetto classico della struttura generale. I movimenti concepiti nelle forme tradizionali della sonata esprimono una nervosa sensazione di mobilità, molto lontana dalla sensazione di linguaggio accademico. Ma nelle Sonate c'è spazio anche per la bellezza melanconica della musica: ciascuna delle due mostra un carattere particolare, pù appassionata la Prima in fa minore, più riflessiva la Seconda in mi bemolle maggiore.
In quest'ultima coppia di lavori di musica da camera Brahms si congeda in maniera definitiva dal mondo classico nel quale era cresciuto, chiudendo la seconda Sonata con un semplice e commovente movimento finale in forma di tema e variazioni, come per lasciare il lungo addio alla musica della vita con un sorriso.
(da una presentazione di Oreste Bossini)
Il cofanetto contiene un cd e un dvd video con la registrazione delle due Sonate per viola e pianoforte Op.120 di Johannes Brahms, interpretate da Danilo Rossi, prima viola solista dell'Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, su una viola Maggini del 1600 e da Stefano Bezziccheri, vincitore di diversi Concorsi nazionali e internazionali e attualmente docente presso il Conservatorio "Martini" di Bologna.